Web – Altervista : storia tutta italiana di una piattaforma di successo
Altervista, una delle piattaforme web italiane di maggior successo, ha da poco compiuto 18 anni. Una giovane vita in cui ha trovato il tempo per evolversi, aggiornarsi e rimanere al passo coi tempi.
Unico obiettivo da sempre : permettere gratuitamente a chiunque di ritagliarsi un proprio spazio sul web.
Come ha sempre fatto, e tuttora persegue, Altervista offre un servizio gratuito per la creazione di blog e siti web. Non serve avere nessuna esperienza di programmazione, ma solo delle idee e una semplice casella di posta elettronica.
La piattaforma fornisce una versione di WordPress personalizzata e diversi altri strumenti interessanti e di semplice utilizzo per plasmare il proprio sito.
La storia di Altervista
Altervista è stata fondata il 20 dicembre 2000 da Gianluca Danesin, uno studente del Politecnico di Torino, come strumento gratuito per la creazione di pagine web. L’idea alla base era quella di permettere a qualunque utente di creare un proprio angolo di mondo dove poter caricare e condividere i propri contenuti, anticipando di qualche anno i concetti chiave del web 2.0.
Oggi, con l’ampia diffusione dei social network, tutto questo può sembrare piuttosto banale, ma la situazione agli inizi degli anni 2000 era drasticamente differente. Puntare sugli user-generated content allora era una strategia decisamente all’avanguardia, e oggi possiamo dire vincente.
Altervista diventò presto un successo nazionale tanto che già nel 2005 superando i 3 milioni di visitatori mensili si piazzava al quarto posto in Italia per traffico generato, subito dopo i tre colossi italiani, in ordine :
- Libero
- Virgilio
- Tiscali
E tutto ciò nonostante la piattaforma fosse gestita unicamente dal suo giovanissimo fondatore.
Questo clamoroso exploit attirò l’interesse di molte aziende di settore e così nel 2008 entrò a far parte del gruppo Banzai, all’interno della galassia “Banzai Media”.
Una crescita inarrestabile, anno dopo anno, sia come numero di siti e utenti che come staff e struttura aziendale.
Altra svolta nel 2016 : Banzai Media viene ceduta al gruppo Mondadori.
Del grande editore italiano fa parte tuttoggi, e la piattaforma rimane in buona compagnia, da GialloZafferano, a Studenti.it. Una cessione che ha visto un valore di 45 milioni, fra cash e rilevamento dei debiti.
Oggi la società è il braccio operativo sul web di Mondadori.
In tutti questi anni siti e blog creati su Altervista sono stati oltre tre milioni. Ad oggi più di 600 mila di questi sono attivi con 12,6 milioni di utenti mensili (fonte: Comscore – ottobre 2018).
Il 2018 è stato un anno particolarmente favorevole grazie a un incremento dei guadagni sia per gli utenti che per l’azienda. Utenti che, diciamolo, dalle recensioni sul web sembrano davvero entusiasti dopo aver provato il servizio.
Infatti sia pur con dominio di terzo livello (ovvero : tuosito.altervista.org ) il sito può giovare delle spalle larghe del gruppo Mondadori. Grazie ad un efficiente circuito pubblicitario si ottiene crescita e guadagni.
Ma il ritornello è sempre quello : a fronte di contenuti di successo.
Già perchè il fulcro del discorso non cambia : se si aspira al successo in rete, ebbene: content is the king. I contenuti, ciò che si scrive e si pubblica, sono oro per attrarre visitatori e attenzione.
E’ su questo elemento che ruota la comunità di Altervista, è così che funziona e può continuare a garantire l’hosting gratuito per tutti. Per sempre, come Altervista stessa ripete.
L’anima di Altervista è questa, e con un lavoro tecnico alle spalle che gode delle lodi di tutti gli utenti che vi si approcciano, un futuro roseo sembra garantito.