Notebook touchscreen: che diffusione hanno? Convincono o no?
Per il 2022 le case produttrici di Notebook avevano stimato una percentuale di vendite di modelli touchscreen che avrebbe dovuto coprire tra il 30% ed il 40% della vendita complessiva di tutti gli stessi portatili.
Nella realtà le vendite si sono comportate diversamente.
Nel primo trimestre si è registrato un incremento del 10% reale, al quale se ne sarebbe dovuto aggiungere uno attestato tra il 15% ed il 20% per il secondo trimestre.
Questa quota non è stata raggiunta, così come è oramai lontano l’obiettivo tra il 30% ed il 40%, fissato per la fine di questo anno.
Tutto questo certifica, che le percentuali di vendita di notebook con funzionalità touch ipotizzati dai produttori, non hanno minimamante raggiunto gli obiettivi di mercato.
Ecco i motivi delle mancate vendite di Notebook touchscreen
Le cause precise di questa crisi non sono state rese note da parte delle case produttrici, ma possiamo formulare alcune ipotesi basate soprattutto sull’esperienza di chi utilizza di questi apparecchi che, in molti casi, non ha convinto del tutto i fruitori.
Il costo
Mediamente la differenza tra due modelli, uno con touch e l’altro senza, si attesta con un costo medio maggiore di circa il 30% di un touchscreen rispetto allo stesso modello senza.
Ad esempio, il modello touch dell’XPS 13 della Dell, costa in media 300 euro in più di quello non touch, così come un Chromebook C720 (modello economico) della Acer costa circa 80 euro in più rispetto all’analogo.
Vedi i dettagli del SAMSUNG Chromebook 4
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Il peso: altra componente, è che un prodotto con il touchscreen, pesa di più. Ovviamente parliamo di pochi etti, che variano da marca a marca, ma che comunque lo rendono meno comodo da trasportare, se lo si usa portandoselo dietro.
L’autonomia della batteria.
L’autonomia è sensibilmente minore a parità di modello, questo perché il digitalizzatore del touchscreen assorbe molta energia.
Il problema è che l’assorbimento rimane invariato anche se non si usa il touch, ed anche disattivando temporaneamente questa funzione, il digitalizzatore rimane attivo, senza alcuna possibilità di intervenire.
L’ergonomia di utilizzo
L’utilizzo nel touch non è paragonabile a quello di un tablet o di uno smartphone, nati per un utilizzo frontale e comunque vicino al viso.
La presenza della tastiera richiede una maggiore manovrabilità del polso. Alcuni studi effettuati su campioni di utilizzatori, ha rilevato che questa scarsa ergonomia, porta ad una maggiore predisposizione ad infiammazioni dello stesso polso.
Tutto questo ha probabilmente favorito le mancate vendite, ed inoltre, considerate le stime sopra indicate, i produttori hanno consegnato ai rivenditori quantità di prodotto che quest’ultimi non sono riusciti a vendere, con tanto materiale ancora fermo nei loro magazzini.
Queste dinamiche hanno sicuramente limitato la diffusione di PC portatili con touchscreen, che per altro sono posizionati nel segmento di mercato più alto rispetto agli stessi modelli senza la funzione touch.
Al momento non si conosce come si orienteranno i vari produttori, considerato che le mancate vendite hanno probabilmente anche rallentato gli sviluppi tecnologici di questo segmento e i conseguenti miglioramenti e perfezionamenti.
Insomma: tutto fermo fino a quando non saranno venduti gran parte degeli stock fermi nei magazzini dei rivenditori in tutto il mondo.