Come trasformare un’idea in un’app

Dopo aver esplorato il mondo delle app e aver fornito consigli e guide per sfruttarle al meglio, ci si potrebbe chiedere : e se volessi trasformare un’idea in un’app?


Sul web sono presenti molti servizi che consentono di creare un’app, ma si tratta di attività on demand.

Sostanzialmente non si crea nulla di nuovo, ma si scelgono le funzioni da un elenco e poi si perfezionano con i propri contenuti.

trasformare un'idea in un'appLa progettazione base è gratuita ma gli aggiornamenti sono a pagamento.

Anche il mondo delle app si è adeguato alle esigenze del fai da te anche perché questo settore è in forte crescita e sempre più utenti stanno pensando di trasformare un’idea in un’app.

Il primo passaggio è quello di individuare una piattaforma che offre un’assistenza completa.

Lo step successivo prevede l’aggiornamento delle proprie conoscenze informatiche.

Storia di Makeitapp.

Una piattaforma tecnologica per lo sviluppo di applicazioni mobile native iOS e Android completamente personalizzabili. Di questo si occupa Makeitapp.

Design, realizzazione e pubblicazione di applicazioni, permettendo la gestione dei contenuti e delle funzionalità da un pannello di controllo intuitivo.

Nata a Milano a cavallo del 2014 dalle menti di Federico Soncini (29 anni), Michele Facco (39), e Giulio Roggero (39), ovvero i tre fondatori che hanno investito nella startup circa 100mila euro. 

Da questo momento chiunque, con una buona idea, può realizzare un’app : basta propone la propria idea e un “App Angel” potrà affinare il  progetto e trovare i collaboratori per avviare lo sviluppo.

“Makeitapp” poi provederà a distribuire e promuovere l’idea richiedendo il 30% dei ricavi per due anni, e il 70% sarà appannaggio dell’ideatore e i collaboratori.

Chi parte da zero

Per trasformare un’idea in un’app si deve essere davvero motivati, e seguire (almeno) un corso base della durata di sei mesi : e siamo sicuri che basterebbe?

Fondamentale è individuare una nicchia.

Un esempio può essere un’app che localizza tutti gli esercizi dotati di bancomat : può sembrare scontato ma, ad esempio, in molte zone del BelPaese ci sono ancora botteghine di souvenir e prodotti locali che ne sono sprovvisti.

Dopo aver individuato la nicchia si devono preparare gli schemi con i contenuti che saranno presenti nell’app.

Balsamiq, moqups e hotgloo sfruttano la tecnica del drag and drop per disegnare le schermate.

Non dimenticate che l’app deve essere mobile friendly.

Dal momento che è assodato che ormai la fruizione delle applicazioni avviene soprattutto da smartphone, è utile ricordare che Android ha numerose configurazioni (tutte molto diverse tra di loro a seconda del costruttore del dispositivo).

iOS invece ha pochi dispositivi e tutti con grafiche molto simili tra di loro.

Sino a poco tempo fa per programmare un’app si utilizzava il linguaggio Objective-C ma da quando è stato sviluppato Swift si può concludere questo step in meno di 1 mese (escluso il periodo di test).

E per poter pubblicare un’app ?

Qui potrebbero iniziare i primi problemi perché si deve aprire il portafoglio.

Il sistema iOS ha creato un programma (Apple Developer Program) la cui registrazione ha un costo di 91,02 euro.

Dopo una settimana dalla richiesta Apple autorizza il progetto e per ogni download viene trattenuto il 30%.

Per Android basta avere un account Google e versare una cifra pari a 23 euro: anche in questo caso gli incassi sono decurtati del 30% però l’app viene resa disponibile in tempi più brevi.

Siete ancora convinti di voler trasformare un’idea in un’app?

Magari ne riparleremo prossimamente.

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