Guida autonoma : nuova frontiera della tecnologia

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 Nello sviluppo di nuove tecnologie da parte di case automobilistiche, supportate in particolare dai due giganti hight tech  Google e Apple,  si sta facendo sempre più strada un neologismo con cui dobbiamo imparare a convivere i prossimi, futuristici anni : guida autonoma.

 

 

 

 

 

Gli investimenti dei colossi automobilistici e le ricerche dei big player tecnologici (Apple e Google in testa) vanno anche in questa direzione : la guida autonoma, ovvero l’auto che si guida da sola con la supervisione dell’automobilista che avrà però facoltà di rilassarsi durante il viaggio, attivando il “pilota automatico”.

Eh si, come negli onirici di film di fantascienza o, senza andar troppo lontano, nel mitico glorioso telefilm degli anni 80  “supercar”,  l’automotive si appresta a passare il confine che la tecnologia gli può consentire : un mezzo intelligente e interattivo, sicuro e “autonomo”.

Veniamo a maggiori dettagli.

Sembra infatti che Apple e BMW, per citare il primo esempio, abbiano iniziato a parlarsi da un p’ di tempo ormai, e recentemente intensificando questo dialogo, cosi’ come conferma Harald Krüger, dal maggio 2015 nuovo a.d. di Bmw, il quale dichiara alla stampa tedesca la volontà della sua azienda di approfondire il tema, affermando anche le similitudini nel modello di business, fra la Mela e BMW stessa.

Che sia il passo più deciso in direzione della Apple car?
E certo anche Mountain View non si tira indietro, anzi rilancia, nominando a capo del suo progetto di guida autonoma l’ex Ceo di Hyundai Motor America.

Anche per BigG l’intenzione non sarebbe quella di produrre automobili in modo diretto e indipendente, bensì di stringere parnership con le case costruttrici per sviluppare la propria piattaforma e le ricerche software in questa direzione.

Il progetto di Google X, ovvero i laboratori della nuova struttura piramidale Alphabeth sotto cui ora vive e prospera Google,  è già stato avviato ormai da diversi anni, in particolare dal 2009 e ad oggi ha prodotto risultati quali alcuni prototipi di auto, già in fase di test sulle strade californiane e texane.

Fra indiscrezioni e ufficialità anche Honda avrebbe iniziato i test in California delle sue vetture senza guidatore, mentre Apple, che sarebbe quasi pronta.

Infine notizia di agosto 2015 : Bwm, Audi e Daimler hanno ufficializzato l’acquistato delle mappe “Here” cedute da Nokia, mossa che naturalmente va proprio nella direzione di questa tecnologia che, a detta di molti, può salvare molte vite nel futuro.

Ecco il video pubblicato dal canale youtube da allaguida.it, con la presentazione e la prova su strada della Car Italiana Braive presso il VisLab dell’università di Parma. Pier Paolo Vice President and Board Member Artificial Video and Intelligent Systems Labs dell’Università di Parma ci spiega il suo funzionamento :

Ora che le tecnologia c’è ed è in fase di test, le macchine automatiche dovranno interagire con la realtà di umani che non si comportano necessariamente seguendo le regole.

Dal 2009 ad oggi le Google car sono state coinvolte in 16 incidenti, la maggiorparte di essi piccoli e con ragione. Tra questi anche un recente tamponamento la cui dinamica, spiegata da Google stessa, vedeva la macchina a guida autonoma rallentare in prossimità delle strisce per far passare i pedoni.

A seguito della frenata l’auto è stata tamponata da un conducente che evidentemente non avrebbe rispettato quella regola.

La Google car è programmata per rispettare scrupolosamente il codice della strada e questo (paradosso!) rappresenta un problema : per citare un esempio, di fronte ad un incrocio di strade aventi tutte lo stop ha atteso che le altro auto con conducente si fermassero per lasciarla passare anzichè avanzare lentamente. Figurati! Il robot di Google si è arrestato del tutto.

Senza umani gli incidenti e le tragedie sarebbero a zero secondo gli studiosi,  ma l’uso di massa di auto automatiche è ancora lontano, per cui al momento i ricercatori si stanno concentrando sugli imprevisti a fronte dell’uso di esse del mondo reale, nell’ambito delle difficoltà di interazione con gli umani.

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