Storia di un gigante del web : Yahoo ceduto a Verizon

yahoo in vendita

Yahoo in svendita?

Il colosso di Sunnyvale ha ormai largamente avviato l’iter per la cessione delle attività internet.

Decisamente fallito il tentativo di Marissa Mayer, arrivata da Google e nominata CEO nel 2012, a cui erano state affidate le sorti di Yahoo nella speranza di poterlo rilanciare in extremis e mantenerlo indipendente.
Ma l’assedio da parte dei “big” del web non ha mai dato tregua, finchè Yahoo ha dovuto cedere.

L’asta arrivata al terzo e ultimo round ha decretato il vincitore che acquisisce le attività dello storico marchio fondato nel 1994 da Jerry Yang e David Filo.

La corsa era a tre: alla cordata guidata da Dan Gilbert, fondatore della finanziaria Quicken Loans (che dà il nome alla ‘casa’ dei Cleveland Cavaliers, la Quicken Loans Arena) appoggiata dalla Berkshire Hathaway di Warren Buffett, si sono via via aggiunte le offerte di “Verizon” e poi quella di “AT&T”, entrambi due giganti delle telecomunicazioni fisso/mobili in USA.

La scelta ha richiesto oltre un mese e molte società di private equity sono state escluse durante il secondo round dell’asta.

E alla fine la scelta è ricaduta su Verizon

Le attività operative di Yahoo!  (sia il motore di ricerca che la pubblicità ) sono finite nelle mani di Verizon per la modica cifra di 4,83 miliardi di dollari, quindi all’importo più alto possibile della forbice indicata all’inizio delle trattative, tra i 3,5 e i 5 miliardi di dollari.

La transazione delinea quindi la fine del percorso indipendente di un nome storico per il web che in forma indipendente manterrà la quota del 15% nel colosso cinese dell’e-commerce Alibaba, diversi brevetti (che non incidono sulle attività di base) e la partecipazione del 35,5% in Yahoo Japan Corp.

L’altra faccia dell’accordo invece delinea per Verizon un futuro di espansione nelle attività Internet puntando da un lato alla fusione con le attività di AOL (acqusita lo scorso anno per 4,4 miliardi di dollari)  e acquisendo così quegli strumenti per la diffusione pubblicitaria che permetteranno ad AOL di competere in modo sfidante nel mercato della pubblicità on line, con Google e Facebook.

Verizon a dire il vero è rimasta favorita fin da principio dal momento che sono note le mire del management per ampliare e differenziare il modello di business, incentrato storicamente sul mercato in via di saturazione della telefonia mobile.

Insomma, Yahoo sparirà come gruppo operativo indipendente.

Il colosso di Sunnyvale sta anche mettendo all’asta ben 3000 brevetti di sua proprietà, e il ricavato potrebbe aggirarsi intorno al milione di dollari (fonte Wall Street Journal).
Tra gli interessati ci sarebbero Alphabet (Google) e Microsoft , ma sono stati invitati anche gruppi di private equity e società di investimento.

Dal 5 agosto poi chiuderà anche la vecchia applicazione Messanger per scambiarsi messaggi.

Al suo posto gli utenti dovranno scaricare la nuova Yahoo Messenger, app più moderna lanciata l’anno scorso e disponibile per iPhone e dispositivi Android, via web e all’interno della posta Yahoo Mail.

Se un’intera generazione ha imparato a navigare (su internet) prima ancora che Google fosse realtà, lo si deve allo storico brand  dal punto esclamativo (Yahoo!  appunto) . Fu poi l’esplosione di Mountain Wiev (e anni dopo di Facebook) a mettere in crisi il suo modello di business che nel tempo ha fatto sempre più fatica a reggere la concorrenza.

 

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