Dopo le recenti uscite di Dell sul piano PC per videogaming (tra cui l’ormai apprezzatissimo Alienware), la meno popolare, tuttavia capace, Gigabyte, propone la sua personale soluzione al vasto mondo dei PC per videogiocatori o creatori di multimedia content. Il nuovo hardware di P55K è infatti frutto di recenti ristrutturazioni a livello di GPU, creando un dispositivo in grado di affrontare dignitosamente un segmento di utenti dalle richieste spesso insoddisfabili.

P55K di Gigabyte è infatti costruito intorno al nucleo Nvidia GeForce GTX 965M, un’unità grafica in grado di far suscitare invidia a molti altri laptop dedicati al render in tempo reale o alle funzionalità richieste tipicamente ad un dispositivo di fascia alta. Grazie al processo creativo dell’unità, a 28 nanometri, è stato possibile ottenere una GPU dotata di una frequenza di base a 924 MHz, con 4GB GDDR5, frutto di un’elaborazione del modello Compute Unified Device Architecture (CUDA), studiata direttamente da Nvidia per stimolare il calcolo parallelo su GPU.

Tornando invece sulla controparte CPU, il nucleo del sistema, troviamo una CPU Quad-Core Intel Core i7 , ultimo modello di punta prima dell’arrivo della prossima iterazione di chipset top di gamma, dotato di 16GB di RAM DDR3. Ottime notizie anche per quanto riguarda le memorie integrate, che consistono in uno storage base a 1 TB (hard disk classico, con estensione di un SSD opzionale di tipologia mSATA). Per l’indispensabile connettività fisica troviamo invece 4 USB a livello 3.0, interfaccia video HDMI, SD card reader ed un D-subminiature per chi avesse device particolarmente obsoleti da connettere, unendo così le capacità di connessione moderna a quelle passate.

Dotato infine di un pannello con risoluzione Full HD, il notebook pesa poco più di 2,4 kg, configurandosi così come un portatile eccezionalmente trasportabile nonostante l’equipaggiamento hardware degno di un buon dispositivo in bilico tra specifiche mid-range/top di gamma: una valida scelta per chi desiderasse un’alternativa ad alternative più corpose o inadeguate rispetto alle proprie necessità.