Miniatur & Walkman : i robot umanoidi
Il primo si chiama Minitaur ed è un robot in grado di fare molte cose ‘umane’.
Ad esempio aprire le porte per introdursi in un altro locale, oppure semplicemente salire le scale.
Il nuovo ‘bot’ (che costa circa 10.000 dollari, ndr) è stato ideato dalla società Ghost Robotics – molto attiva nel campo della robotica – che si è avvalsa della preziosissima collaborazione di due ingegneri dell’Università della Pennsylvania, Avik De e Gavin Kenneally.
I due sono anche tra i fondatori della stessa start-up.
Minitaur è piuttosto abile nel destreggiarsi in situazioni particolari, soprattutto dove emerge un ostacolo.
Nonostante il robot sia capace di muoversi in situazioni complesse, ad oggi non possiede ancora l’elasticità che vorrebbero i suoi ideatori, ma conserva una rigidità tipica di questi ‘bot’ (ma anche una certa robustezza, che non guasta).
Ma non è da escludere che la casa produttrice, coadiuvata dal gran lavoro di ricerca operato dal team dell’Università della Pennsylvania, possa in futuro apporre le giuste migliorìe per permettere a Minitaur di svolgere operazioni ancora più complicate.
Al momento, Minitaur può superare dislivelli fino a 48cm di altezza.
Come? Tramite un software, che permette di gestire il robot in maniera flessibile.
Per muovere gli arti il robot utilizza dei sensori, attraverso i quali Minitaur percepisce la superficie e si regola di conseguenza.
Qualcosa di simile è stato ideato anche nel nostro Paese, e stiamo parlando di WalkMan.
Realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Commissione Europea.
L’IIT coordina un consorzio di cui fanno parte anche la Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (Svizzera), l’Università di Pisa, il Karlsruhe Institute of Technology (Germania) e la Université Catholique de Louvain (Belgio).
Questo robot ‘tricolore’ ha la funzione di intervenire a sostegno della Protezione Civile durante le operazioni di soccorso.
Ad esempio in occasione di un terremoto o di un alluvione, o magari per le ricerche di dispersi in montagna, in mare, nei boschi.
WalkMan arriva dove l’uomo non può farcela, grazie alla sua adattabilità a condizioni e temperature estreme.
Il robot è stato presentato sabato scorso a Verona durante l’incontro “Noi, Robot. Il progetto Walkman: robot umanoidi e ambiente, il futuro della robotica di servizio”, ed è frutto di un progetto di ricerca di quattro anni finanziato dalla Commissione Europea.