Smartphone, tablet e phablet hanno cambiato la vita al PC
I cosiddetti post-pc-devices, tablet, smartphone e phablet, in tutte le loro declinazioni, hanno ormai ottenuto una posizione di rilievo.
Possono offrire all’utente una qualità esecutiva a costi contenuti con il vantaggio delle dimensioni contenute.
La portabilità li elegge a mezzo privilegiato per l’accesso alle informazioni.
Tablet, phablet e smartphone cambiano la vita al pc
La rivoluzione è stata ineluttabile a seguito dell’approdo delle tecnoligia touch. Questo cambiamento, insieme a nuove (buone e cattive) abitudini, hanno comportato uno dei più grandi storici crolli in termini numerici, seppur non ancora per diffusione e popolarità, per i personal computer.
Questi ultimi hanno accompagnato gran parte di noi nello scorsi anni, a partire dagli 80 del novecento, e assumendo configurazioni in grado di mettere in potenziale soggezione i sistemi immaginati dalla fantascienza di Asimov o altri narratori di abilità equivalente, e visionarietà futuribile.
Un medesimo concetto inerente la sopravvivenza, nei decenni, dei sistemi di inferiore portabilità, coniato da Steve Jobs e Bill Gates nei primi 2000, esprimeva un “ridimensionamento del ruolo dei sistemi PC“, implicando però che la scomparsa definitiva degli stessi non avverrà probabilmente mai.
Malgrado gli upgrade super-impositivi del villaggio social globale.
Memorie : dalla memoria storica dell’uomo al cloud.
Oggi possiamo affermare che i PC di dimensioni e capacità superiori verranno relegati al ruolo tutt’altro che annoso di main frame. I dati sopravviveranno progressivamente nei servizi cloud.
Questi ultimi si stanno imponendo quali centri virtuali di produttività oltre che di raccolta di informazioni (i dati) che possono poi essere resi fruibili anche da device che lavorano in mobilità.
Il vantaggio naturalmente sta nel fare in modo che i device rimangano “leggeri”, liberi da quei dati che rischiano sempre di intasare le memorie dei device. Permettendo così di raggiungere performance di velocità e produttività adeguati ai moderni ritmi e alla crescente necessità di accesso rapido (quando non immediato) all’informazione necessaria.
Il tutto con un occhio di riguardo per le innovazioni di carattere satellitare, le quali, ipoteticamente, scorporeranno definitivamente il PC fisico dalla Terra stessa.
Tutto molto futuribile, quindi guardiamo all’oggi.
Il Computer oggi.
E’ un fatto che i cosiddetti netbook, piuttosto in voga agli inizi del secondo decennio dei 2000, hanno visto un decremento di utenza interessata al prodotto.
Un declino piuttosto rapido che oggi non è sopravvissuto sul mercato.
Eppure l’intento è più che mai attuale : il netbook infatti era un device con accesso alla rete, particolarmente portabile (peso leggero, ridotte dimensioni) avrebbe sposato perfettamente la filosofia del cloud per l’accesso ai dati.
Eppure… eppure sono stati soppiantati dall’avvento dei tablet, creando un guado fra ciò che doveva essere particolarmente “leggero” (tablet e smartphone) e ciò che invece richiedeva maggiori potenzialità di calcolo e performance di software (quindi PC, stavolta più leggeri e sottili).
Esempio di come, in realtà, un prodotto non necessariamente nasce e muore in funzione del successo ottenuto sul mercato, bensì potrebbe rappresentare un “momento” di passaggio da modi di concepire del passato, a “nuovi modi”.
Il cloud è proprio il passaggio che stiamo vivendo oggi.
Certo l’accesso ai dati, e la protezione di essi a maggior ragione se trattasi di dati sensibili, è una nuova frontiera sensibile che la tecnologia e i protocolli di rete stanno tentando di tamponare.
Perchè nuove tecnologie e nuovi modi di agire spesso portano con se nuovi problemi.
La sicurezza è un tema attuale non solo di reti di PC, a casa come in azienda, ma anche nella fruizione e protezione di questi dati.
E’ un fatto che il più temuto avvenimento che sentiamo fra amici e conoscenti siano i ransomware, veri e propri virus che cifrano le preziose informazioni presenti su PC e server, per chiedere un riscatto al fine di sbloccarli.
Quindi.. non è per spaventare nessuno, ma è bene esser consapevoli che grande “potere implica anche grande responsabilità” (citiamo pure i fumetti Marvel).
Mai come oggi questo adagio è attuale.