Kaspersky : quali i rischi mantenendo l’antivirus concepito in Russia?

Con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina molte aziende stanno tagliando i legami con la Russia in segno di protesta.

I principali fornitori di carte di credito hanno sospeso le loro operazioni ed il colosso bancario globale Swift ha definitivamente eliminato le banche russe dal suo asset.

Ma non si è trattato solo di una questione etica o politica.

Forse non lo sai ma se stai utilizzando l’antivirus Kaspersky vi sono probabilità che i tuoi dati siano a rischio.

Cosa centra Kaspersky con la sicurezza

Kaspersky Internet Security, un'app antivirus dai mille pregiL’autorità italiana per la privacy ha avviato un’indagine per verificare l’effettiva presenza di potenziali rischi, dato che numerose infrastrutture governative e di sicurezza sono protette utilizzando Kaspersky.

Vediamo insieme in questo articolo quali sono i rischi e quali le possibili alternative per tutelare privacy e sicurezza durante la navigazione web.

Antivirus Kaspersky: la minaccia è reale?

Non è la prima volta che l’azienda russa finisce sotto l’occhio del ciclone. Nel settembre 2019 la Federal Acquisition Regulation Council ha vietato alle agenzie federali di acquistare prodotti Kaspersky per potenziali rischi per la sicurezza nazionale.

Ancor prima, nel 2017, il Dipartimento per la sicurezza interna USA ha emesso una direttiva operativa con la quale intimava le agenzie federali ad interrompere l’uso dei prodotti Kaspersky. Insomma: già nell’era della presidenza Trump gli USA si allertarono per Kaspersky.

Il sospetto è legato al fatto che il suo fondatore, Eugene Kaspersky, ha origini russe e che la società ha tutt’ora una divisione con sede centrale a Mosca.

Il fondatore si è sempre detto estraneo alla politica russa sostenendo che “Kaspersky è una società privata internazionale con la sua partecipazione registrata nel Regno Unito e la sua infrastruttura di elaborazione dati situata in Svizzera. Le nostre attività locali sono gestite da enti local[..] L’azienda opera in 200 paesi e territori ed è in attività da 25 anni”.

Le parole di Eugene però non bastano a rassicurare gli animi anche perché non è un segreto che la sua formazione scolastica sia avvenuta nella stessa scuola dove venivano formati gli esperti del KGB.

Dal canto suo l’azienda replica alle insinuazioni ribadenza la sicurezza del proprio software.

Ma questo non frena, almeno in Italia, la fuga da Kaspersky.

La preoccupazione, e le precauzioni, sono tali che anche la PA italiana ha adottato la scelta radicale di abbandonare i russi. La decisione è arrivata successivamente all’esempio di Francia e Germania, anch’esse allineate sul livello di precauzione.

Quali alternative a Kaspersky

Per ovviare a qualsiasi possibile sospetto puoi orientarti verso l’utilizzo di un’antivirus non russo. La scelta può ricadere tra aziende europee o americane. Le migliori, secondo i consigli degli esperti sono:

Sviluppato da un’azienda slovacca, è una soluzione ideale soprattutto per i pc più obsoleti e meno performanti, in quanto ha una struttura molto snella che promette di non affaticare troppo l’hardware.

  • G-Data

Lo sviluppo è affidato ad un’azienda tedesca e ha come caratteristica principale quella di sfruttare l’intelligenza artificiale in modo congiunto con l’analisi del comportamento utente.

  • Bitdefender:

Azienda con sede in Romania, offre varie soluzioni per la protezione informatica. Tra tutte il consiglio è quello di scegliere Bitdefender Internet Security che offre un’ottima protezione del microfono oltre che la possibilità di sapere quando le applicazioni lo utilizzano.

Di rilievo anche la funzione anti-tracker che mantiene privati i dati di navigazione.

Questo antivirus nasce a Praga. E’ conosciuto soprattutto per la licenza “Ultimate” che offre protezione a costo irrisorio per un anno contro virus, malware e ransomware.

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